venerdì 21 febbraio 2014

Introduzione al Rhythm & Blues

Iniziamo a occuparci del primo tra gli stili di Rock 'n' Roll che abbiamo individuato in un Post precedente: il Rhythm & Blues.

Esso è il più antico dei cinque, in quanto inizia a svilupparsi in forma autonoma sin dall'immediato dopoguerra.

Il termine Rhythm & Blues venne poi introdotto a livello di massa dall'A&R e giornalista Jerry Wexler nel 1949, come titolo per la classifica di Billboard, dedicata ai pezzi più venduti tra la comunità nera.

Il termine precedente per questa classifica -e che, sino dall'inizio dell'industria discografica, aveva caratterizzato la Musica per neri- era "Race", un termine che ora iniziava ad avere una connotazione per molti inaccettabile.

Come abbiamo visto in un Post precedente, il 1945 e la fine della guerra furono segnati da grandi trasformazioni musicali. E fu proprio in questo continuo fermento che nacquero il Be Bop e il Rhythm & Blues.

Due sviluppi per certi versi diametralmente contrapposti, in quanto il primo favoriva la ricerca individuale, senza quasi preoccuparsi degli effetti sul pubblico, mentre...

Il secondo proponeva una comunicazione immediata, con testi, suoni e arrangiamenti che erano un inno a quel divertimento collettivo, in cui il ballo giocava, ovviamente, un ruolo determinante.

In un certo senso, possiamo affermare che il Rhythm & Blues manteneva così l'intensità del Blues, uno dei cardini della Musica nera, ma rafforzata dal ritmo del Boogie.

Nei prossimi Post, esploreremo lo sviluppo del Rhythm & Blues sino al 1959, individuando per ciascun anno almeno un paio di pezzi particolarmente significativi.

Come ebbe a dire Louis Jordan: "With my little band, I did everything they did with a Big Band. I made the Blues jump".

E allora, ecco Louis Jordan nel suo classico "Caldonia", originariamente inciso nel 1945 e che qui possiamo goderci in un video girato l'anno successivo.